Immaginiamo di adottare la definizione di arte come imitazione della Natura; se ora consideriamo quest’ultima nel senso più ampio del termine, cioè che tutto possa essere Natura compresa l’arte stessa, non potremmo non considerare opere di valore artistico inferiore quelle che scelgono l’arte stessa come modello da imitare, non essendo altro che copia di una copia.
Tuttavia questa concezione meccanicistica non tarda a svelarsi come assai fallace e presenta innumerevoli svantaggi, il più importante dei quali è probabilmente quello di non tenere in conto del valore simbolico, forse esoterico di una qualunque espressione artistica, metafora stessa dell’illusione di realtà, che la Natura in tutte le sue possibili forme, ogni giorno sotto il nostro sguardo, a sua volta, rappresenta.