Viaggiando verso est lungo la linea del parallelo terrestre, in aereo o con qualunque altro mezzo come è noto si anticipa la notte. E questo è tanto più evidente quanto maggiore è la durata del viaggio ed elevata la percorrenza. Allora le ore del tempo percepito si staccano dalle ore reali e vanno ad accumularsi in qualche altro luogo, mentre la nostra vita si svuota di un certo numero di ore che non abbiamo potuto utilizzare e che non potremo in alcun modo recuperare, e saranno semplicemente da quel momento, ore in meno.
Al contrario se si viaggia verso ovest, rincorrendo il giorno, il tempo viene ad essere un guadagno e si possono accumulare così ore a dismisura, che saranno per sempre nostre e nessuno potrà toglierci, a condizione di non tornare mai indietro o fermarsi. Le ore guadagnate potranno poi essere utilizzate tutte insieme e subito, divorate o consumate poco alla volta secondo il desiderio o la necessità, al pari di tutte le altre ore rimaste.
In tal modo sia con le ore in meno sia con quelle in più potremmo aumentare il piacere o accorciare la nostra sofferenza, oppure l’inverso, ma né le ore perse né quelle guadagnate, dopo averle aggiunte o tolte, si potranno più distinguere dalle ore proficue o da quelle sprecate.