La forma si può vedere, toccare e sentire, al contrario della sostanza, inaccessibile ai nostri sensi. Nell’impossibilità di immaginare una qualsiasi entità che le comprenda entrambe – l’immaginazione assurge a un ruolo decisivo nella comprensione della realtà – si tenta di solito di comprendere la sostanza a partire dalla forma. Alla luce dell’esperienza scientifica la forma prende così il nome di materia, incarnando perfettamente il paradigma di potenza e atto. Ma si deve anche considerare l’istante di tempo durante il quale la osserviamo; l’istante prima non esiste ancora, mentre in quello precedente è già sparita. In un perenne gioco di metamorfosi, la forma si è già trasformata in qualcos’altro; quindi nella sua connotazione definitiva e ultima, è il risultato di una sequenza infiniti di istanti, in ciascuno dei quali non esiste.